martedì 28 febbraio 2012

" La Residenza del Diavolo " Capitolo IX - Nuove Vittime



- “Sembra incredibile che un pazzo assassino, uomo o donna che sia, abbia voluto stabilirsi nella nostra città. La polizia non riesce a trovarlo, e alle nostre insistenti domande risponde con un semplice “No Comment”… Eppure a Parigi ogni nuovo giorno reca una scomparsa… fino a una settimana fa le vittime erano due: Maurice Ivry, studente liceale… ragazzo tranquillo, a quanto dicono amici e parenti, e Blaise Leroux, collaboratore apprezzato del nostro giornale. Purtroppo negli ultimi sette giorni, cioè dal ritrovamento del nostro collega, sono state rinvenute altre tre vittime che presentavano le stesse ferite… Anne Delacroix, chiaroveggente. Era tornata a Parigi da appena un giorno, quando è scomparsa… la sera successiva è stata ritrovata sgozzata e sventrata in Boulevard St. Germain, davanti al portone dell’edificio dove abita l’Ispettore Jordan Malin… Presupponiamo che fosse tornata per scusarsi col Professor Adam Aryen… per aver fatto menzione di lui in un’intervista, senza la di lui autorizzazione… Marcel Dupleix, regista horror. Sembra che dopo la scomparsa di Maurice, il regista si aspettasse la visita dell’assassino… Fondi attendibili ci assicurano che l’uomo, ultimamente, viveva come un recluso, nella camera numero ventisei dell’Hotel Imperial, in Rue de la Victoire. Non parlava più con nessuno e si rifiutava di uscire dal suo rifugio, che riteneva sicuro… La quinta vittima è: Madeleine Chartres… segretaria nello studio del professor Aryen… E’ stata trovata nelle stesse condizioni delle altre vittime, ai piedi dell’Arco di Trionfo… il luogo è poco distante dall’abitazione del Professore… Avenue Kléber… Ora, la domanda è: come mai tre delle vittime sono collegate tra loro mediante i loro rapporti col Parapsicologo?… Blaise Leroux lo ha intervistato prima di sparire… Anne Delacroix è stata sua allieva, se così possiamo definirla… forse il suo ruolo era piuttosto collaboratrice… Madeleine Chartres era la sua segretaria… invece le altre due vittime, Maurice Ivry e Marcel Dupleix,non conoscevano il Professore e non c’è niente che li colleghi a lui… Li collega tra loro l’ultimo film girato dal regista: “La Residenza del Diavolo”… in quanto la trama si ispira ad un sogno ricorrente dello studente… Può un film essere la causa di due delitti, o addirittura di cinque?… Possiamo veramente sospettare il Professor Adam Aryen di omicidio premeditato?
Se fosse lui l’assassino, per quale motivo avrebbe colpito tre persone che in qualche modo hanno avuto contatto con lui?… Certo è strano che tre delle vittime siano sue conoscenze, ma questo non prova che sia lui il “Mostro di Parigi!”… Da quando è stato ucciso Blaise Leroux, il nostro giornale ha attivamente partecipato alla ricerca del mostro, anche se al Dipartimento di Polizia che si occupa del caso abbiamo incontrato parecchia reticenza… si rifiutano di darci maggiori informazioni e non ci permettono di vedere i risultati delle autopsie eseguite… anche se è probabile che dalla prossima autopsia dovranno procurarsi un altro patologo, perché… Benoit Arçon… il patologo legale che si occupava di questo caso, è scomparso stamattina, o ieri sera… non sappiamo ancora con precisione… in circostanze misteriose… Come gli altri, del resto!
L’Ispettore Malin, che si occupa di questo caso, incarica i suoi agenti di dire che presto troveranno il colpevole… intanto la gente continua a sparire, come se un’epidemia avesse invaso la città.
Possiamo credere nella protezione della legge oppure dobbiamo aver paura anche all’interno delle nostre case di questo mostro?… Ci chiediamo, quanta gente dovrà ancora morire prima che la polizia trovi il modo di fermarlo?
La sola risposta che possiamo darci è che il giovane Ispettore incaricato di indagare stia brancolando nel buio con tutto il suo dipartimento… Ancora non siamo riusciti ad avvicinare Jordan Malin… Forse non vuole pronunciarsi?… Però questo suo atteggiamento dà da riflettere ai parigini.
Dove si nasconde la verità?” –
Il direttore del giornale, dopo aver finto di leggere l’articolo di Diane, alzò la testa per osservarla; quindi esclamò – Non male!… Sei veramente convinta che così facendo… costringerai l’Ispettore Malin a rivelarti di più?… Onestamente… Diane… non mi è sembrato un tipo che si lasci intimidire facilmente… Potresti ottenere l’effetto contrario!… -
- Almeno un effetto l’otterrò!… - rispose decisa la ragazza. Una luce singolare brillava nei suoi occhi. La morte di Blaise aveva suscitato in lei una forte rabbia nei confronti della legge, particolarmente verso il dipartimento che si occupava del caso. - Sono stanca… - continuò - di correre per la città alla ricerca di qualcosa… che quel dannato Ispettore m’impedisce di trovare!… Se lui è su una buona pista… la gente ha il diritto di saperlo… se invece ha tra le mani un pugno di mosche… si deve fare in modo che il caso passi ad un ispettore più esperto!… Non è possibile che dopo cinque omicidi tutti uguali… non ci siano elementi per sospettare di qualcuno… -
- Attaccandolo in questo modo cosa ti aspetti? -
- Di permettere alla stampa d’essere informata sugli sviluppi delle indagini… Non mi sembra corretto che ci lascino all’oscuro… -
- Stai percorrendo una linea pericolosa, Diane. Hai quasi accusato il Professor Adam Aryen di omicidio premeditato… anzi… “possiamo veramente sospettare il Professor Adam Aryen di omicidio premeditato?”… questo hai scritto sul tuo articolo… Basta e avanza per far arrabbiare il docente e per cacciare te nei guai!… Non possiamo pubblicare simili parole… senza un briciolo di prova… E se anche tu avessi ragione… rischi di ostacolare la polizia con simili dichiarazioni… Diane!… Io capisco che la morte di Blaise ti abbia sconvolto, ma non puoi rovinarti in questo modo… devi riflettere… Non è professionale questo articolo… devi riscriverlo… -
- Vorrebbe dirmi che non lo fa stampare? -
- Sì, Diane!… Con queste dichiarazioni ti giochi la posizione giornalistica che ti sei fatta… e forse anche la vita… Se Blaise è morto, c’è senz’altro un motivo dietro… col tuo acume non ho dubbi che potresti infastidire l’assassino… senza contare che ti fai due nemici potenti e pericolosi… Jordan Malin e Adam Aryen!… Ti consiglio di andarci cauta… Perché invece di attaccare così aspramente l’Ispettore non provi ad avvicinarlo, magari con la dolcezza che ti distingue dagli altri, e gli illustri le tue opinioni sulla faccenda… i tuoi sospetti sul Professore… Potresti scoprire se questi sono validi o meno… -
- Mi sta suggerendo di fare gli occhi dolci all’Ispettore? – chiese risentita Diane.
- No!… Ti sto suggerendo di riflettere bene prima di buttarti giù dal precipizio!… Le tue accuse non hanno basi solide… se accetto di stampare quello che hai scritto divento tuo complice volontario… nella tua disfatta… Ho già perso un valido elemento in Blaise… non posso rischiare di perdere anche te!… T’invito ad adottare un atteggiamento diverso… - Lo sguardo severo dell’uomo non lasciava dubbi sul suo pensiero.
Diane sorrise. Con un gesto elegante ricacciò indietro una ciocca dei lunghi capelli. Fissò il cielo plumbeo attraverso la finestra dietro la poltrona del direttore: pensò che il colore dell’atmosfera era in perfetta sintonia col suo umore. Si alzò lentamente dalla sedia e amaramente disse – Ho sempre creduto che in questo giornale si rispettasse la libertà di stampa… ma quello che lei ha appena detto, mi spinge a pensare altrimenti… Credevo che la bravura fosse la sola cosa a contare per farsi strada… ma vedo che non è così!… D’accordo, Capo!… Ingoierò per qualche giorno le parole che vorrei sbattere in faccia a quei due… proverò a parlare con l’Ispettore e gli esporrò i miei sospetti… ma… se mi dovessi accorgere che è un inetto… mi permetterà di pubblicare l’articolo? –
- Affare fatto!… Prometti che sarai obbiettiva? -
- Certamente!… Sarò la giornalista più professionale che si sia mai vista!… Ora vado a scrivere un nuovo articolo per l’edizione di domattina… - concluse cinicamente. Non era affatto contenta di quello che le aveva detto il direttore, anche se doveva ammettere che aveva ragione.
Un gelido sorriso si disegnò sulle belle labbra di Diane, mentre con passo svelto usciva dall’ufficio.

- “Too late, my time has come... Sends shivers down my spine... Body’s aching all the time... Goodbye everybody – I’ve got to go... Gotta leave you all behind and face the truth... Mama, ooo... I don’t want to die... I sometimes wish I’d never been bom at all... I see a little silhouette of a man... Scaramouch, scaramouch will you do the Fandango... Thunerboult and lightning – very very frightening me... Gallileo,Gallileo... Gallileo,Gallileo… Gallileo figaro – Magnifico… -
Le note di “Bohemian Rhapsody” accompagnavano Diane nel traffico Parigino dell’ora di pranzo.
La “Yaris” procedeva lenta mentre le mente della ragazza continuava a cercare una strada per incappare nell’autore degli omicidi.
- “Forse ha ragione il direttore… Dovrei provare ad avvicinare l’Ispettore… tutto sommato, si prendono più mosche col miele che con l’aceto… Attaccandolo in quel modo… ottengo solamente il suo risentimento e probabilmente… anziché tenere informata la stampa… ci precluderà questo diritto!… E’ anche possibile che sia immerso nella confusione e nello stress più totale… Non escludo la possibilità che si senta impotente di fronte a questo caso… Sono una stupida!…
Come ho potuto dimenticare la mia obbiettività?… Che articolo di merda ho scritto?… Stupida! stupida! e ancora stupida!… E dire che Blaise mi ha sempre predicato che la rabbia è cattiva consigliera, come la fretta!… Povero Blaise… pensava che grazie a lui… anzi ne era proprio convinto… che fossi l’allieva giusta a cui insegnare i trucchi del mestiere… e io alla prima occasione mi comporto come una scema…Tutto sommato… perché l’Ispettore non dovrebbe condividere i miei stessi dubbi sul Professor Aryen?… Deve avere dei sospetti… Si nasconde dietro il “No Comment”… per non farsi sfuggire il colpevole… Ma… Rieccomi qui a fare la collegiale, con i miei discorsi infantili… Stupide parole inespresse che non portano a niente… Ah!… Ma che fa quell’idiota?… Tagliarmi la strada a quel modo… è… è da incoscienti!…” – Una smorfia di disappunto sul viso ed il piede pigiato sul freno, così si ritrovò Diane.
Sbalordita, si osservò nello specchietto retrovisore: era rossa di rabbia… Non certo per il pilota della “Opel Speedster Nera” che l’aveva costretta a frenare così bruscamente… Non era il tipo che si lasciasse agitare per così poco… I suoi pensieri continuavano a rimanere fissi su Blaise, il suo Assassino, il Professore, l’Ispettore e il suo dannatissimo articolo.
La luna piena con diafano candore si specchiava placidamente nelle acque della Senna. Jordan osservava quel suggestivo spettacolo affacciato al parapetto del “Pont Neuf”… Nei suoi occhi c’era una profonda afflizione.
I giorni si susseguivano veloci e uguali. Il dipartimento era ormai invaso da cittadini impauriti che cercavano protezione, dai giornalisti insistenti, i quali pretendevano risposte alle loro domande. Lavorare, era diventato veramente difficile.
La casa di Immanuel era il solo luogo ancora tranquillo… Persino Parigi in quel momento sembrava prendersi gioco do lui.
- “Se continuiamo ad andare avanti così, i giornalisti ci annienteranno… Cazzo!… Sono ormai due mesi e mezzo che questo tizio ci tiene sulla corda… Va bene!… L’ho capito che fa dei riti… A quale scopo?… Quante altre vittime gli occorrono per giungere al termine di quest’orrida farsa?… Aveva ragione Immanuel, quando mi ha detto che avrei fatto cilecca interrogando il Professore… Il nostro incontro si può riassumere in una sola parola… “Denigrante”!… Più per me che per lui!… Era così… sì, così stupito… dalle mie parole… ma non ignaro dei miei sospetti… mi è quasi sembrato che aspettasse la mia visita… E’ stato così gelido… quando ha risposto a tutte le domande che gli ho fatto… però… Come si può andare da uno come lui per dirgli che lo sospetti di omicidio?… La sua gentilezza affettata non mi ha ingannato per molto… Le sue parole erano cariche di rancore quando mi ha detto…“Ispettore Malin… lei non si rende conto di cosa dice!… Può spiegarmi per quale motivo avrei ucciso cinque persone… di cui due così vicine a me, e una che mi aveva intervistato poco tempo fa?… Non è un po’ insolito, che, con tanta gente in città, un assassino scelga delle vittime che possono essere facilmente collegabili a lui?… Ho l’impressione, Ispettore… di non starle molto simpatico… Ma… questo è un problema suo… non mio!…” Ha dannatamente ragione, su tutta la linea… perché non sono riuscito a dirglielo?… Invece, come un’imbecille, mi sono dimenticato di Immanuel e… ho proposto al Professore di aiutarci con tutto lo staff del suo laboratorio… Meno male che lui ha rifiutato… altrimenti con quale faccia mi sarei presentato ad Immanuel?… Di idioti come me, ne nasce uno ogni tre secoli… Sarà meglio tornare a casa… Dovrei cercare di rilassarmi con un po’ di musica, come fa Immanuel… Come Diavolo farà a restare calmo?… Ultimamente è così apatico… Questo caso ci sta logorando troppo… E intanto Arianne non torna… nemmeno tra le tante vittime!… Tutto questo è molto strano… troppo strano…” -
Con la punta degli stivali colpì leggermente il parapetto ai suoi piedi, poi infilò una mano nella tasca dei pantaloni, si girò e si avviò verso l’auto. Pochi passi lo separavano dalla “Peugeot”.
Aprì la portiera e si sedette al posto di guida, automaticamente accese la radio, vi infilò il nastro e le note di “Bohemian Rhapsody” si diffusero nell’abitacolo. Un lieve sorriso increspò le sue labbra. Fece girare la chiave nel cruscotto e partì dolcemente.
- “E’ davvero bella, questa canzone… Non ho mai ringraziato Immanuel per avermela fatta conoscere dieci anni fa!… Speriamo che queste note riescano a farmi dimenticare… almeno per questa sera, l’incontro di oggi con Adam Aryen …” – pensò continuando a sorridere amaro.

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