mercoledì 31 marzo 2010

La Residenza del Diavolo





LA
RESIDENZA
DEL
DIAVOLO
di
Massimo Spada


Premessa

Chiedo scusa ai lettori, per i toni crudi di questa storia.
Non perché io mi vergogni di ciò che scrivo, anzi, la mia mente riesce a vedere e dire cose e frasi peggiori. Solo che a volte mi dimentico che un giorno, (spero presto), quello che ho scritto verrà letto da qualcuno. Io scrivo solo ed esclusivamente per me stesso, non cerco l’ approvazione di nessuno, percui, se siete persone dolci, affettuose e buone, non potrete apprezzare certamente la crudeltà e la cattiveria di questo manoscritto.
Non accusatemi di sadica crudeltà!
Il mondo in cui viviamo è corrotto e crudele. Anche se gli uomini si ostinano a trovare delle scuse a questo stato di cose, io, non ne trovo di plausibili: nessuna può essere accettata. Ad ogni modo, ognuno è libero di pensarla come meglio crede.
Tutta l’opera è di pura fantasia; non esistono prove che ciò di cui tratta sia vero. Non ho mai incontrato personaggi simili nella realtà, e del resto sarebbe impossibile per uno come me credere ai “Demoni”. Io sono “Ateo”, non accetto l’esistenza né di “Dio”, né del “Diavolo”.Queste sono creature fantastiche che le credenze e le paure degli uomini hanno alimentato nell’arco dei secoli, e così sarà per sempre, finché ci sarà l’uomo sulla terra, finché ci saranno la fantasia e la paura, finché il tempo non deciderà di fermarsi e la terra di esplodere.
La vicenda si svolge nel nostro tempo perché possa assumerne il fascino particolare, ma certo non mancheranno riferimenti al passato, seppur inventati, per dare quel sapore antico al quadro moderno da me dipinto, spero, con la stessa abilità e arte degli scrittori di cui ho letto ed ammirato tanto le opere.
Ma questo lo lascio giudicare a voi, amici miei. Mi auguro che siate onesti, quanto lo sono stato io con i miei predecessori.
Buona lettura… Buona paura!… o emozione.


13/11/2001
Massimo Spada




Prologo

“Satana”, seduto sul suo trono, guarda soddisfatto giungere i suoi nove “Re”, ed i prescelti che verranno mandati sulla terra per principiare l’opera di conquista del male.
Il primo dei suoi re, “Lucifero” (Il Portatore di Luce), è quasi giunto all’altare di pietra dove avverrà il rito sacrificale; dietro di lui, “Iblis” e “Qatesh”. Il principe “Iblis” (L’Insidioso), col suo sguardo triste e gli occhi colmi di lacrime, la sua bellezza pari a quella di “Lucifero”, sembra docile e indifeso ad un occhio inesperto.
“Satana” sa che non è così: ha scelto lui perché ne conosce le insidie.
La marchesa “Qatesh” (L’Amante Malefica) avanza accanto al principe, bellissima e sinuosa come non mai; il lungo vestito rosso, con due singolari scollature che lasciano scoperte le spalle bianche e perfette, e, lasciando intravedere i seni fiorenti, scendono sul piatto ventre fino all’ombelico, fino alla fine della spina dorsale, scende come una fascia sui fianchi e sulle lunghe cosce, visibili per gli esorbitanti spacchi sui lati.
Dietro di loro, disposti in due file parallele, gli altri otto “Re”: Belzebù (Il Signore delle Mosche), Asmodeo (Il Serpente), Astarotte (Il Menzognero), Belfagor (Il Sole Putrescente), Baal (Il Guerriero), Mefistofele (L’Astuto), Adramelek (Il Tristo Consigliere) e l’unica regina, Lilith (La Grande Madre).
Il resto della corte è sparso a destra e a sinistra del corteo centrale. Oggi è un giorno di festa per tutti loro.
Finalmente il corteo arriva all’altare di pietra posto ai piedi di “Satana”. “Lucifero” si prostra di fronte al suo Signore, poi volta le spalle per prendere posto davanti all’altare, rivolto alla corte. Quindi, con gesti solenni, riceve dalle mani di due suoi subalterni il primo dei sette agnelli sacrificali. Si volta nuovamente verso “Satana” ed innalza sopra la sua testa l’agnello. Resta così immobile, aspettando l’approvazione dell’Imperatore a continuare il rito; dopo un suo cenno d’assenso, si rivolge nuovamente ai due prescelti, depone sull’altare l’animale, ne lega le zampe con una catena e, preso il pugnale con l’elsa di osso umano, che serve per i sacrifici infernali, lo affonda lentamente nel ventre dell’agnello, squarciandolo fino al petto, poi ne allarga le parti per far uscire meglio il sangue, che scorre caldo sulla pietra fino a giungere alle sue estremità e stilla qualche goccia per terra.
“Satana” osserva senza battere ciglio: vuole accertarsi che i suoi prescelti siano adatti all’impresa che devono compiere.
Ma né “Iblis” né “Qatesh” sembrano vacillare, almeno non per ora.
“Lucifero” continua imperterrito a celebrare il rito. Dopo aver liberato l’altare dai resti dell’animale, passa al secondo agnello. La scena si ripete fino al settimo: ora la pietra è sommersa dal sangue.
“Lucifero”, con voce forte e chiara, guardando i due prescelti, continua il rito e declama:
- Cerchio di Fuoco!… Battesimo di Sangue!… Il settimo agnello è stato sgozzato… Il libro della vita mi si apre davanti e vedo città allagate dal sangue… Uomini che vendono i loro simili per niente… Madri che sgozzano i propri figli e ne bevono il sangue ancora caldo, per puro divertimento… La terra ci appartiene, siamo i padroni di tutto… E’ arrivato il tempo di popolare il mondo con la bellezza e la supremazia del Male… dominarlo con il terrore… Siete disposti a cominciare l’opera, e a portare a buon profitto il compito che vi è stato assegnato?… Ricordate che… Il male che gli uomini fanno non muore mai… Non dovete avere nessuna pietà per loro, poiché loro non ne avrebbero per voi, se scoprissero chi siete e da dove venite… Allora?… Rispondete al vostro Signore. -
- Non avremo nessuna pietà per quelle genti… Gli umani non sono come noi… Sono esseri impuri… inutili vite che esistono solo per essere torturate e spezzate… sono i nostri giocattoli, che distruggeremo quando ci saremo stancati di giocare… -
“Satana” sorride e guarda soddisfatto “Iblis” e “Qatesh” formulare il giuramento sull’altare satanico.
Partiranno dagli Inferi per insediarsi nel corpo di due bimbi umani e soggiornare sulla terra fino a che, al loro prossimo incontro, come esseri umani, inizieranno il rito previsto di sacrifici, lussuria e crudeltà che aprirà le nove porte dell’inferno, ubicate sulla terra, per permettere agli altri demoni di raggiungerla, per seminare il terrore, l’odio e la sete di sangue tra gli uomini.
“Satana” è contento di “Lucifero”, il primo dei suoi “Re”, a cui ha dato il compito di dirigere il rito. Questi, mentre ubbidisce al suo “Imperatore”, guarda serio “Iblis”, uno dei nove principi dell’Inferno, colui che spesso per l’aspetto bellissimo viene scambiato con “Lucifero”. Il re non ha dubbi che questi riuscirà a portare a termine l’impresa.
“Iblis” ha modi così dolci e piacevoli e saprà insegnare la “Dolcezza del Male e il Piacere del Delitto” agli uomini, a cui sono già propensi per natura. Del resto la sua compagna, “Qatesh”, la marchesa della corte di “Satana”, non sarà da meno: è una donna bellissima, dai lunghi e neri capelli fluttuanti, gli occhi verdi e furbi; il miele delle sue parole riesce ad instillare in chi lo beve il desiderio incontrollabile di diventare un Demone. Entrambi hanno tutte le carte in regola per portare a buon fine il compito che è stato affidato loro.
No ci sono dubbi: questa volta la terra sarà nelle mani di “Satana”, e “Dio” non potrà fare nulla per salvare quegli inetti umani che, tanto buoni a parole, sono sempre pronti a colpire chi stia loro accanto.
Un ghigno appare sul volto di “Satana”. Sa benissimo che questa volta l’inganno da lui ordito scuoterà ferocemente la terra. Gli uomini amano fare il “Male”, basta dar loro la spinta giusta e sgravarli dai rimorsi.
“Lucifero” continua il rito.
- Cosa vi chiede “Satana”, in cambio della fiducia che vi accorda e del favore che vi fa permettendovi di andare sulla terra e di rimanervi per un po’ di tempo? -
- Ci chiede di trascorrere i primi anni una vita normale. come esseri umani, finché non ci saremo rincontrati… Quando ciò sarà avvenuto, ci chiede di instillare il seme del male negli uomini di tutte le nazioni della terra, affinché si possano riaprire le nove porte infernali ed Egli possa regnare sovrano fra quegli agnelli sacrificali che aspettano solo di essere sgozzati! – rispondono all’unisono “Iblis” e “Qatesh”. I loro occhi mandano lampi rossi e sui loro volti si legge chiaramente il desiderio di sangue.
Ora anche “Lucifero” sorride soddisfatto, come il suo “Imperatore”.
Il tempo è giunto.
“Iblis” e “Qatesh” s’inginocchiano davanti all’altare, su cui l’ultimo agnello è stato appena sgozzato, ed insieme iniziano a leccare la pietra sporca di caldo sangue. Le loro belle labbra si colorano di porpora. Con le dita se ne ridisegnano i contorni. Poi, la loro attenzione si rivolge di nuovo all’altare, si inginocchiano e leccano il sangue con voluttà fino a che le loro bocche s’incontrano, ed ognuno inizia a lambire il viso sporco di sangue dell’altro.
- Basta così!!! – intima “Satana” – Ora dovete andare… Aspetterò il compimento della vostra missione… Non deludetemi! -
Sì, mio Signore! – è la risposta di entrambi.


* Si avvertono i lettori che questa è un opera di fantasia, ogni riferimento a persone o fatti realmente accaduti è puramente casuale.

Malibu

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Memphis

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Personaggio creato da me in un'altra storia